1 marzo 2024

DALLA SCUOLA-AZIENDA ALLA AZIENDA CHE SI FA SCUOLA - AZIENDA ÜBER ALLES

di Renza Bertuzzi

Azienda e aziendalizzazione sono termini che circolano nel vocabolario comune e nella realtà da diverso tempo: si parla di scuola-azienda, di sanità- azienda.

Tuttavia, parlarne, magari troppo, trasforma questo lessico in una ripetitività che rischia di perdere significato se non si entra nei particolari, se non si dettagliano i fenomeni e le conseguenze, se non si avvertono sulla propria esistenza quotidiana le ricadute di questa rivoluzione. Questo giornale dedica da tempo l’attenzione principale a questo tema, ha seguito tutti i passi che sono sfociati ed esplosi nella metamorfosi della Scuola, diventata altro da quello che era e che dovrebbe essere. L’ autonomia delle scuole, il preside divenuto dirigente manager e tanti altri passi ci hanno condotto ad oggi in cui parlare di scuola- azienda è ormai riduttivo perché non è più la scuola ad essere una azienda ma è quest’ultima che sarà la scuola del domani (o dell’oggi?).

Questo processo sta accelerando rapidamente, dal padre da cui tutto è cominciato, il ministro Berlinguer, oggi siamo quasi alla conclusione che sembra inarrestabile.

Di questo si leggerà nel numero di marzo, degli aspetti che si manifestano e compito nostro, di rappresentanti dei docenti, è quello di indicare e avvertire gli insegnanti, con lo scopo preciso di suscitare un decisa ribellione in loro che, pur in tempi non remoti, hanno mostrato orgoglio e reazione.
Se la situazione è questa, vi sono però segnali un po’ confortanti del fatto che i docenti, pur silenti, hanno ben chiara questa realtà e ne sono contrari.
Lo ha rivelato un sondaggio commissionato dalla Gilda alla SWG da cui sono emersi dati importanti sulla contrarietà dei docenti alle autonomie -scolastica e differenziata- e invece sul consenso per un preside elettivo e non nominato dai poteri politici. Due posizioni da sempre sostenute dalla Gilda- la seconda anche ideata - e mai abbandonate: Rino Di Meglio, pag. 3. No all’autonomia scolastica e differenziata, sì al preside elettivo.

L’Autonomia differenziata è stata approvata al Senato (presto anche alla Camera) che nel contempo ha “liquidato” la proposta promossa dal costituzionalista Massimo Villone per una legge di iniziativa popolare a cui la Gilda ha partecipato per la raccolta di firme: Giuseppe Candido, pag. 5, No all’autonomia differenziata.
La formazione dei docenti è un ambito in cui la logica aziendalistica si mostra in tutta la sua evidenza, insegnanti formati all’obbedienza dei quali si dovrebbe valutare “la capacità di incrementare il rendimento degli alunni”, come se si trattasse di venditori che devono imparare a vendere più merce: Gianluigi Dotti, pag. 10, Formati all’obbedienza; o, anche, corsi di formazione per docenti, dediti al pensiero critico, dove il concetto è trasformato nel suo contrario, Giovanni Carosotti, pag. 11, Formati al pensiero conformista.
La politica europea, lontana anni luce dalle istanze dei Padri ispiratori, grandi figure come Altiero Spinelli, Carlo Rosselli, Bruno Trentin, e contigua al neoliberismo – anzi suo agente- attiva produttrice di norme, leggi, decisioni che dissimulano: affermano una cosa e ne perseguono un’ altra. L’ ultimo caso, in ordine di tempo, è il MES, che, sotto la veste ambigua della necessità di pareggiare i bilanci, mira al profitto a danno dei diritti fondamentali ( istruzione e salute): analisi di Piero Morpurgo, Profitti contro diritti: come stravolgere la Costituzione, pagg. 5-6).
Quella Costituzione che, per l’ ennesima volta, si vuol cambiare: Francesco Pallante, pagg. 8-9, La proposta di riforma costituzionale della Destra: un’ennesima (illusoria) fuga dalla realtà, in cui vengono analizzate e confutate le ragioni presentate a sostegno della necessità di quel cambio.
Le riforme dell’Istruzione tecnica frettolosamente modificata e concessa alle aziende: Gianfranco Meloni, pag.14, Le Riforme degli apprendisti stregoni e Mario Pomini, pag.15, Formazione professionale universitaria. Si poteva fare meglio? I contenuti e le modalità dell’insegnamento, quelli -per così dire- “obsoleti”- come la lettura dei libri cartacei e la letteratura ma anche quelli innovativi, propensi a nuovi modi di affrontare i contenuti scolastici.
La lettura dei libri cartacei e le biblioteche: Fabrizio Tonello, pag. 16, La carta dei libri rende liberi, collegato ad un racconto profetico del 1954 (!) di Isaac Asimov, Chissà come si divertivano!, pag. 17.
La letteratura: Pietro Milone, pag.11-12, Calvino, il vuoto e la difesa della letteratura, un autore protagonista dell’educazione letteraria in ogni ordine di scuola, nei 100 anni della nascita.

Contenuti e modalità innovativi nell’insegnamento: Claudio Desiderio, pag. 18, “Matempatica”: un percorso innovativo per ispirare gli studenti a vivere la matematica; Antonio Caponigro e Massimo Mirra, pag. 19, Scuola- teatro binomio vincente nella società contemporanea. La condizione economica dei docenti italiani ed europei: Antonio Massariolo, pag. 21, Lo stipendio dei docenti uno sguardo nell’Europa e Marco Morini, pag. 22, Aumenti in cambio della libertà d’ insegnamento? Sui sostanziosi aumenti concessi ai docenti dal governo ungherese. Per Viaggi&Cultura: Massimo Quintiliani, pag. 22, Sulle tracce di Re Artù in Italia, Il fondo Espero , Intervista con il Presidente Francesco Moretti, Veronica De Michelis, pag.4

Contratto firmato in via definitiva a gennaio 2024: Giuseppe Candido, pag. 23, Le principali novità del contratto.
 

Infine, a pag. 24: l’ invito ai colleghi a partecipare alle elezioni del CNPI, il 7 maggio 2024, dalle 8 alle 17. A cosa serve e perché è necessario andare a votare e votare Federazione Gilda-Unams


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