18 novembre 2021

Rino Di Meglio, da poco confermato coordinatore della Gilda degli Insegnanti, in un’intervista a Orizzonte Scuola, senza peli sulla lingua, boccia la politica scolastica del governo Draghi.

Per il leader sindacale, l’attuale esecutivo non ha a cuore la scuola. E sulla retribuzione ai docenti afferma: “Sono i meno pagati d’Europa, mentre i dirigenti scolastici hanno quella più alta. Beati loro”.

La Gilda è in stato di agitazione sindacale, cosa non vi soddisfa della Legge di Bilancio?

“Nella legge di Bilancio per il personale della scuola non c’è praticamente nulla, è evidente che il governo Draghi dice di avere la scuola nel cuore ma che il portafogli sta bene nascosto dall’altra parte. L’unico stanziamento consiste nella misera cifra di 210 milioni di euro, destinati a premiare la dedizione all’insegnamento. Dobbiamo ancora capire quale sia lo scienziato che ha scoperto lo strumento per misurarla. A fronte di questo nulla, il calo del valore reale degli stipendi è semplicemente implacabile, l’inflazione dichiarata dal governo nel triennio ormai decorso è stata del 4,5%, gli analisti economici prevedono nei prossimi mesi (e gli effetti sono già sotto gli occhi di tutti) un’inflazione al 5%. Attribuire per il triennio passato il 4% di aumento è semplicemente una beffa”.

Sul fondo della valorizzazione professionale, il Ministero “rosicchia” 20 milioni di euro e le dà ai presidi per aumento stipendiale. Cosa pensa di questa “manovra” governativa?

“Ormai è vecchia la storia per cui il Governo preferisce valorizzare i dirigenti scolastici, che sono pochi, piuttosto che i docenti ben più numerosi. Questo andazzo ha fatto sì che l’Italia abbia oggi i docenti meno pagati d’Europa e i presidi, beati loro, la retribuzione più alta”.

Sugli aumenti stipendiali ai docenti, invece, qual è la vostra proposta?

“Il minimo sarebbe colmare la differenza con il resto dei dipendenti della pubblica amministrazione e smetterla con i continui aggravi di lavoro, per ultima la pietosa faccenda delle 25 ore di formazione obbligatoria e non retribuita per i docenti che hanno alunni disabili in classe”.

La Maturità 2022 si farà con esame orale ed elaborato. Siete d’accordo con la misura prevista da Bianchi?

“Riteniamo preoccupante la tendenza, oramai storica, a eliminare gli ostacoli per gli studenti e a rendere la scuola un affettuoso parcheggio. Però, poi, non si lamentino delle rilevazioni Ocse che vedono i nostri alunni sempre un passo indietro”.

Da Orizzontescuola.it