25 novembre 2023
NESSUNA “TRAPPOLA” PER ESTORCERE ADESIONI. CAMPATA IN ARIA LA PROPOSTA DI UN RICORSO
L’adesione al Fondo Espero per “silenzio assenso” è un’eventualità che si realizza solo ed esclusivamente qualora il dipendente, al quale all’atto dell’assunzione vengono illustrate le possibili scelte a sua disposizione (aderire o non aderire al Fondo Espero), lasci trascorrere senza dare alcuna risposta il periodo di nove mesi che avrà a disposizione, da quel momento, per maturare la propria decisione. Come stabilito dall’accordo firmato dai sindacati all’ARAN, il neoassunto deve ricevere formale comunicazione dall’Amministrazione sulle scelte possibili, ivi compresa quella di non rispondere nulla: la mancata risposta ha come conseguenza l’adesione per silenzio assenso.
23 novembre 2023
Federazione Gilda-Unams: Adesione al Fondo di previdenza complementare Espero
La Federazione Gilda Unams desidera fornire importanti chiarimenti in merito all’adesione al Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori della Scuola, noto come Fondo Espero.
8 novembre 2023
Il coordinatore nazionale Rino Di Meglio propone come avvicinarsi alla pensione in modo graduale e funzionale
20 settembre 2023
Decreto ministeriale 15 settembre 2023, n. 185 Trattamento di quiescenza e di previdenza Indicazioni operative
8 settembre 2022
Diramata dal MI, d'intesa con l'Inps, la circolare con le indicazioni operative
Il Ministero dell'Istruzione, d'intesa con l'Inps, ha diramato la circolare con cui si forniscono agli Uffici periferici le indicazioni operative per l’attuazione del D.M. n. 238 sulle cessazioni dal servizio a partire dal 1° settembre 2023.
20 aprile 2021
In allegato i seguenti file:
1. Cessazione docenti I grado
2. Cessazione docenti II Grado
3. Cessazione docenti lingua slovena (tutti gli ordini)
venerdì 1 febbraio 2019
La domanda potrà essere presentata on line dal 4 al 28 febbraio prossimi attraverso il sistema Polis
giovedì 13 dicembre 2018
Rino Di Meglio commenta la clausola sulle finestre allungabili a 6 mesi contenuta nella bozza di decreto
“Allungando la finestra di 6 mesi per i lavoratori pubblici che hanno maturato i requisiti entro il 31 marzo, chi vuole usufruire di quota 100 potrà andare in pensione entro il 1 ottobre. Considerato che per gli insegnanti i tempi di pensionamento sono basati sull’anno scolastico anziché su quello solare, per loro il termine si sposta al 2020: di fatto, quindi, la misura contenuta nella legge di Bilancio taglia fuori del tutto i docenti”.
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