lo spiega il sindacato che non ha firmato l'intesa.

Si trasmette la nota n. 15219 del 15.10.2015 relativa all’oggetto con l’allegato DPCM

La scuola rimane in piazza! Il corteo a Roma da Piazza Bocca della Verità a Campo de Fiori

Le lotte e le proposte unitarie di insegnanti, personale ATA, studenti e genitori di questi mesi hanno bocciato la proposta della cosiddetta buona scuola del governo Renzi.Di fronte ad una opposizione ampia, articolata e radicata in tutto il Paese, Renzi e la sua maggioranza hanno rifiutato qualsiasi confronto e proposta e usano l´arma del ricatto per azzittire anche le diversità presenti al loro interno.

Forse qualcuno è ancora abbagliato dalla campagna mediatica che il Governo ha messo in campo senza risparmio di mezzi. Gli insegnanti italiani no.  Hanno compreso da subito che “La Buona Scuola” proponeva loro in modo ricattatorio uno scambio insensato e per ciò stesso allarmante: stabilizzazione dei precari (incombeva la pronuncia della Corte Europea), ma senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e soprattutto...

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E´ quanto dichiara Rino Di Meglio a seguito dell´incontro su "La Buona Scuola" avvenuto oggi pomeriggio al Miur

lunedì 16 febbraio 2015
"Dall´incontro su "La Buona Scuola" avvenuto oggi pomeriggio al Miur non è emersa alcuna novità: il ministro Giannini si è limitata a comunicare ai sindacati che le bozze dei provvedimenti non sono ancora pronte e che, dunque, non è ancora possibile discutere nel merito delle questioni contenute nella riforma". 

Oscar Giannino intervista il responsabile del Centro studi Gilda, Gianluigi Dotti, nel programma "La versione di Oscar"

lunedì 17 novembre 2014
E´ al termine la consultazione voluta dal Governo sulla riforma della scuola, #labuonascuola.

E´ quanto emerge dai risultati del sondaggio on line condotto dalla Gilda degli Insegnanti sul Rapporto #labuonascuola.

  giovedì 13 novembre 2014
Dell´abolizione degli scatti di anzianità e dell´introduzione di un percorso di carriera che premi soltanto il 66% dei docenti ogni tre anni, gli insegnanti non ne vogliono proprio sapere.