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 giovedì 1 dicembre 2016

Dichiarazioni di Rino Di Meglio all´indomani dell´accordo raggiunto tra Cgil, Cisl e Uil e il ministro Madia sul rinnovo del contratto del pubblico impiego 


"Fino a quando non verrà approntata una legge apposita che dia la possibilità di superare i vincoli imposti dalla riforma Brunetta, sarà estremamente difficile aprire concretamente il tavolo negoziale per il nuovo contratto. Appaiono dunque eccessivamente trionfalistici i toni con cui i vertici confederali commentano l´intesa siglata ieri a Palazzo Vidoni". 

E´ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti, all´indomani dell´accordo raggiunto ieri sera tra Cgil, Cisl e Uil e il ministro Madia sul rinnovo del contratto del pubblico impiego.

"L´intesa sottoscritta con il Governo - puntualizza Di Meglio - non è il contratto di lavoro ma semplicemente un impegno di carattere politico e la strada per arrivare al rinnovo risulta ancora lunga e piena di ostacoli. 

Le risorse stanziate fino ad oggi dalle leggi di Stabilità 2016 e 2017 ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro, equivalenti - spiega il coordinatore nazionale della Gilda - a circa 30 euro lordi pro capite. Una cifra ben lontana dai 5 miliardi necessari per raggiungere gli 85 euro sbandierati dal Governo. La differenza andrà evidentemente reperita nella legge di Bilancio 2018".

Riguardo l´aspetto normativo, Di Meglio sottolinea che "l´articolo 17 della legge delega 124 del 2015 non fa alcun riferimento alla possibilità di modifica delle norme sulla contrattazione. 

Servirà dunque una legge ad hoc
 - conclude il leader della Gilda - per aprire il vero e proprio contratto che, sua volta, sarà reso difficile dalla necessità di uniformare la parte normativa dei quattro precedenti comparti confluiti nel settore scuola dopo l´approvazione della riforma della pubblica amministrazione".


Roma, 1 dicembre 2016
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti